venerdì 1 agosto 2014

Forti nella concretezza

SOLANAS - Casa di Don BoscoCagliari

La Summer School “Una speranza per l’Europa” chiude i lavori con una tavola rotonda. I presenti sono: Valentina Argiolas, Adriano Picciau, Oriana Putzolo e Gilberto Marras.  Ha moderato gli interventi Claudio Gentili. Dopo aver presentato le proprie realtà aziendali, sindacali, associative, i relatori hanno analizzano il contesto regionale in termini di passato, presente e futuro. Vediamo più in dettaglio quanto ciascun ospite ha comunicato.

Claudio Gentili con gli ospiti della tavola rotonda 

Claudio Gentili - Confindustria
Claudio Gentili introduce i lavori parlando di “nuova cultura del lavoro”. La filosofia di fondo è crescere cambiando. Il lavoro si tiene insieme con la competenza. Il vero welfare del futuro sono le competenze. Il lavoro non lo porta la cicogna, lo portano le imprese: “noi dobbiamo creare una sensibilità non dispregiativa nei confronti delle imprese. Un esempio è la Danimarca. L’imprenditore è visto come un benefattore. Tra le tante vocazioni che dobbiamo promuovere c'è quella di imprenditore”. Conclude Gentili: “Detto questo, il 43% di disoccupati sul 25% di popolazione attiva è un dramma". Così come i 5 milioni di poveri sono un dramma. I divari territoriali nei risultati di apprendimento e nelle infrastrutture sono un dramma.  

Oriana Putzolo - CISL
Presente. Il Segretario CISL presenta le difficoltà occupazionali del territorio. La Putzolo sottolinea una domanda elevata di lavoro condizionata, però, da lacci e laccioli che riducono il buon utilizzo delle risorse. Ecco uno dei suoi passaggi: “Parto dalla seguente considerazione: dobbiamo fare uno sforzo collettivo per mettere in sinergia le forze produttive della Regione facendo prima i “fatti” e poi le “parole”. Dovremmo fare una capitalizzazione intelligente della cultura – una su tutte i Giganti di Monti Prama - delle coste, delle spiagge e dell’agro-alimentare, soprattutto il settore viticolo. Se svincolassimo i 374 milioni del patto di stabilità, potremmo trasformarli in strumenti che creano lavorano”. 
Futuro. Quest’ultima proposta è stata presentata al governatore Pigliaru. La Sardegna ha bisogno di mettere in opera un’industria fatta di verde, prodotti agro-alimentari, artigianato avanzato, cultura. Conclude il Segretario: “Non daremo tregua a questo Presidente, e chiediamo un colpo di reni”. 

Adriano Picciau - Oriana Putzolo

Passato. Picciau racconta la storia della sua azienda, la Laborvetro Srl: “Ho sempre puntato all’eccellenza delle opere e alla professionalità più avanzata, i lavori fatti a regola d’arte. Ho iniziato con il vetro, poi falegnameria, acciaio inox, arrivando a lavorare tutti i materiali. La mia scelta è stata diversificare. La differenziazione è vincente: abbiamo deciso di non fermarci ad un solo materiale. Uno dei lavori più importanti è stato commissiono dal Governo cubano in occasione del viaggio di Giovanni Paolo II.  Si trattò di realizzare centinaia di cabine telefoniche”. Nel 2008, complice la grande crisi e una serie di fattori territoriali, l’azienda comincia a perdere fatturato con conseguente impatto negativo sull’occupazione.   
Presente. L’impresa opera in un contesto di forte criticità. “Ogni giorno dobbiamo combattere con burocrazie e aziende che non rispettano le regole. Recentemente, per realizzare un’opera in aeroporto, ho dovuto preparare 53 adempimenti formali, ciascuno dei quali ha avuto un costo. In queste condizioni non possiamo stare sul mercato, soprattutto se i competitori riducono i costi con manodopera sfruttata, non rispetto delle norme, subappalti selvaggi”.
Futuro è innovazione: “Attualmente sto collaborando con l’Università di Cagliari nella progettazione di finestre che accumulano energia restituendola agli ambienti”.  

Valentina Argiolas - Cantina Argiolas
Passato. La Argiolas racconta la vita del nonno, Antonio Argiolas, fondatore dell’azienda di famiglia. Dopo aver incontrato un viticultore italiano di grande prestigio, il nonno decide una scelta contro-corrente: investire su vitigni autoctoni abbandonando l’idea di coltivare definitivamente il Cannonau. L’azienda si sviluppa, si posiziona sul mercato e nel corso degli anni incrementa gli investimenti.
Presente. Una consistente parte del fatturato è dedicato ad attività di ricerca e sviluppo. La Cantina è attualmente presente in 50 paesi. Recentemente si è affermata in uno dei mercati più importanti: l'Inghilterra. Il 65% del lavoro viene fatto in Italia. L’azienda è organizzata in tre settori: relazioni ed export, gestione, ricerca, sviluppo e progettazione.
Futuro. La scelta di costituire un’azienda unica ha comportato delle difficoltà nell’approccio con il mercato e con i clienti, oltre al fatto che esiste una difficoltà in termini di conoscenza a livello internazionale della stessa regione. In altre regioni tali difficoltà sono state superate grazie a una più stretta collaborazione tra le imprese.


Claudio Gentili - Valentina Argiolas - Gilberto Marras

Gilberto Marras - Confcooperative
Passato. Il Direttore di Confcooperative Sardegna parla di sé e di come ha costruito il suo rapporto con il lavoro: “I miei genitori mi dicevo fai un bel concorso in Regione, e ti metti a posto. Ho preferito  seguire un'altra strada. Dopo la leva, ho aperto partita iva e fondato una cooperativa di ricerca economica. Per me è stato un modo resiliente per capire le sfide del lavoro e stare all'interno del mercato. La mia cultura del lavoro si può sintetizzare così: “fare le cose e raccogliere i risultati”. Quattro anni fa Confcooperative ha affidato a Marras una missione: “prova ad innovare questo mondo”.
Presente. Confcooperative Sardegna conta 700 aziende e 10.000 lavoratori. Per Marras “la criticità più grande è che non riusciamo a fare corpo e sistema, soprattutto a rimuovere le criticità che caratterizzano il contesto: accesso al credito, divari infrastrutturali, reti lunghe, burocrazia”. Per superare questi ostacoli “stiamo creando tavoli per l’accompagnamento di idee progetto", in pratica gruppi di valutazione costituiti da università, banche e imprese. "I tavoli valutano progetti concreti con lo scopo di trasformarli in opportunità di finanziamento e lavoro”. Grazie ad un'iniziativa di Confcooperative è stata aperta una linea di credito dedicata alle nuove imprese: capitali a fondo perduto che capitalizzano la cooperativa chiedendo ai soci non di restituire il prestito ma di ricapitalizzare, nel tempo, la stessa cifra. In questo meccanismo, l’organizzazione fa da garante presso le banche. 
Futuro. Marras vede nella “drastica riforma della burocrazia” la principale innovazione da fare in Italia. 



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