Il secondo intervento della prima giornata ha come tema “Una
strada per la riconciliazione tra Cittadini e Politica” e ci è offerto dall’on.
Savino Pezzotta, già segretario nazionale Cisl e parlamentare durante la XVII
leg.
Il punto su cui l’onorevole si sofferma è caratterizzato
dalla sua testimonianza di vita, alimentata dal desiderio di vedere operare
nella politica cristiani che non si accontentino di scendere a compromessi, o
di subire passivamente le scelte politiche attuali, ma che invece siano promotori
di una nuova concezione di impegno sociale e politico.
Per questo è necessario non essere ignavi rispetto alla
radicalità dei cambiamenti, che porta ad un costante appiattimento delle idee
su posizioni moderate, ma riscoprire, al contrario, la bellezza e l’efficacia di
assumere e di promuovere modi di fare politica alternativi. Se la
radicalità si dimostrasse un cammino troppo scosceso, Pezzotta sottolinea la
necessità di esercitare la temperanza, piuttosto che la moderazione. Se i
credenti non possono essere sempre radicali, essi possono e devono, tuttavia,
essere audaci.
A questo proposito, l’onorevole Pezzotta suggerisce che
“andare nelle periferie” non implica solo limitarsi ad un aiuto superficiale
offerto al tessuto sociale più svantaggiato, quale può essere un sussidio o la
condivisione di beni di prima necessità, ma dovrebbe prevedere un’opera di
emancipazione e di rivalutazione della stessa dignità umana. In questo modo,
nella misura in cui sono responsabile verso l’altro, sono responsabile anche
verso di me, nell’ottemperamento di quel “debito di cura” che ognuno di noi ha,
per il solo fatto di essere nel creato.
Tutto ciò può tradursi all’interno di una dimensione
affettiva e di responsabilità che prende il nome di “amore politico”. Ed è
proprio questo il punto di partenza per dare vita ad una nuova riconciliazione
tra cittadini e politica, che si basi su un rinnovato senso di appartenenza del
singolo nei confronti della propria comunità, che spazi da quella municipale a
quella nazionale.
Il mezzo
attraverso il quale condurre questa riconciliazione è la riscoperta di un nuovo
linguaggio politico, che sia rivolto non più ad un’indistinta massa di persone,
alla “gente”, ma che abbia come obiettivo il raggiungimento del popolo, inteso
come comunità che condivide un profondo senso di appartenenza alla nazione.
Conseguenzialmente,
il nuovo linguaggio politico deve adeguarsi alle esigenze della società con cui
deve dialogare, formulando una nuova proposta politica da attuarsi attraverso
una più innovativa forma di comunicazione. Per questo motivo, è importante
lasciare spazio alle nuove generazioni che ricostituiscano il patto intergenerazionale,
diventando esse stesse protagoniste.
Pezzotta,
infatti, più volte ribadisce l’importanza e la necessità di avere coraggio, e
di imparare a sognare “ad occhi aperti”, consapevoli che ciò che si desidera
non è condannato a rimanere utopia, ma che ha basi profondamente radicate nella
realtà.
In
conclusione, l’onorevole sottolinea che essere cristiani politicamente impegnati
significa proporre nuove idee e progetti, aprirsi al confronto su tematiche
attuali e globali, vivere concretamente i principi della dottrina sociale in
un’ottica di rinnovata umanizzazione.
Annamaria
Burzynska e Francesca Cocomero
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