venerdì 26 agosto 2016

Una Speranza per l'Europa - Solanas 2016, lectio magistralis di monsignor Mario Toso

Giunta alla sua terza edizione, la Summer School Una speranza per l’Europa inizia come d’abitudine con l’invito ai lavori di mons. Toso, Vescovo della diocesi Faenza Modigliana.

Cos'è la decostruzione sociale?

L'esistenza dei rapporti tra le persone si basa sull'uso che ne fa l'uomo della sua possibilità di entrare in relazione con il prossimo. L'esempio più classico è quello della politica: essa si sta disumanizzando, tanto che l’unione politica dell'Europa è quasi totalmente sostituita dall’unione economica. La politica è molto deficitaria. Per questo dichiararsi vittoriosi per un’elezione o un (mancato) referendum, in questo momento storico dove pochi vanno a votare, fa riflettere.
Oltre all'ambito politico quando si parla di "decostruzione sociale" Toso parla di ogni ambito dove troviamo il rapporto tra noi e altri. Ci sono quindi vari tipi di decostruzione come quando ad esempio i partiti divengono solo "comitati di affari" che dopo le elezioni non si interessano del cittadino. Anche i mercati possono essere strumenti di costruzione o decostruzione sociale. Devono essere trasparenti e funzionali all'economia reale cosa che in questo momento non li caratterizza.

Quali sono le cause?

L'individualismo radicale libertario porta a condizionare i comportamenti dei cittadini. Porta alla distruzione dell'anima positiva delle persone. Distrugge anche quei beni relazionali, come la pace, che implicano il rapporto di tutti. L'individualismo libertario rinuncia alla persona come soggetto immaginandolo come un qualcosa senza legami con gli altri. L’astrazione concettuale a scapito della vita reale è un’altra causa di questo tipo di: il mercato ad esempio "ha le sue leggi" e si comporta in modo tale che non si possa modificare. In questa visione delle relazioni il soggetto è estraneo e chi conta è questa società astratta dove il soggetto concreto non ha alcun peso. Le persone sono solo meri oggetti. Immaginando una realtà virtuale si arriva ad una non corrispondenza con le persone storicamente esistenti.

Il caso della libertà

La libertà se usata bene può portare dei frutti. Se è una libertà senza adeguati limiti è una libertà che non può stare alla base della costruzione di una nuova Europa. È una libertà che non si prende cura del prossimo. La libertà non è solo avere la capacità di scelta tra bene e male: la libertà più autentica è quella che tramite la scelta del bene porta all’autonomia. Solo così può fiorire un contesto dove le leggi sono socialmente positive.
In quest’ottica, le istituzioni non devono semplicemente lasciare spazio al libero arbitrio, assecondando la volontà di un gruppo dei cittadini disinteressandosi della bontà delle proposte di legge. Se viviamo in una società dove le leggi sono ingiuste anche noi siamo meno liberi e meno aiutati a fiorire come persone perché alla fine toccherà anche a noi diventare bersaglio di leggi inique.


Noi come popolo, noi come cittadini

Per salvare la politica è necessario che ci ricompattiamo come popolo. Stiamo perdendo proprio la concezione di Europa come popolo. Bisogna recuperare la realtà stessa ed il significato di "popolo". È necessaria la ricomposizione di un popolo. Noi ci sentiamo in questo momento in lotta contro chi la pensa in maniera diversa. Occorre sentirsi e farsi popolo sperimentando la cultura dell'incontro (tra etnie e religioni ad esempio). Ognuno di noi ha una vocazione politica al bene comune. Se noi non possediamo però queste nozioni semplici non riusciremo mai ad interessarci di ciò che costruisce la vera politica. La cittadinanza è una vicinanza a livello morale, spirituale, sociale, organico e cooperativo facendo tesoro delle diversità. L'unione morale non si pone sul livello religioso. Ci si deve incontrare a livello umano. Ognuno di noi deve recuperare sempre di più la propria identità personale come cittadino. Il cittadino esiste dentro un popolo e non da solo. Avere un'idea chiara di cosa voglia dire essere popolo e cittadino partendo dal presupposto che non si può essere l'uno senza l'altro. La libertà fiorisce quando i cittadini ed i politici si impegnano ad osservare principi positivi. Uno dei principi è "l'unità prevale sul conflitto". In questo momento storico abbiamo tante, troppe divisioni per cause religiose, sociali, politiche ed economiche. Ma un popolo esiste se ci sta qualcosa che unisce. È possibile vedere un'unità in caso di conflitti? È possibile ma è più difficile di anni fa. Si può parlare di diversità composta ed armonizzata senza negare le differenze solo se si riconosce che ci sta qualcosa che unisce tutti. È la dignità umana che poi consente di arrivare al bene comune. Investendo su questo si può dire che è meno difficile.


Rigenerazione sociale

Nel mondo finanziario sono sorte le banche etiche. Ciò rappresenta una parte positiva della società. Le onlus, le banche del tempo sono altri strumenti. Ci sono le cosiddette social street che attraverso un social network di persone che abitano nella stessa strada migliorano il mondo acondiviso intorno a loro. Si possono citare altre leggi recenti. Come ad esempio la legge di riforma del bilancio luglio 2016: sarà indicato l'indicatore di condizione equo sostenibile che prevede la qualità di vita dei cittadini.

Diventiamo più capaci di generare beni sociali quando siamo più umani quanto più partecipiamo alla vita trinitaria. Noi che abbiamo fede e che crediamo di avere più chance perché non dovremmo essere i primi promotori di questa nuova costruzione europea e sociale?

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